Il Bellini diventa Piazza Mercato: apre generoso e denudato le sue ampie aeree strutture preziosamente affrescate di
una seicentesca visione. Ed una visione vuole accogliere, non la cruda storia: la visione che il popolo ha tradotto, tramandato e reinventato per questo suo figlio, mito ed emblema di passionali rivendicazioni
libertarie, ucciso da uno sparo nel buio delle ipotesi. Complessa è la situazione politica in cui furiosamente e rovinosamente si succedono gli accadimenti da quel 7 luglio del 1647 quando nel mercato scoppiò la
rivolta al grido di “Viva il re di Spagna e mora il malgoverno” ed il pescivendolo Tommaso Aniello assurse a impulsivo simbolo di riscatto e libertà. Impossibile ricostruire e districare questo groviglio di epica
popolare, di intrigo politico, di mediazioni, efferatezze e misteri, evitando didascaliche prolissità, stagnazioni analitiche, noiosa storiografia.
Ecco la scelta “liberatoria” di un musical, dove il non detto si schiarisce e completa nelle pertinenti emotività
musicali, e dove musica e teatralità si intrecciano in fantasiosi disegni ad affrescare più che il senso della storia, il senso delle emozioni che la sviluppano.
Le voci dei protagonisti dichiarano una scelta musicale e drammaturgica di attualità e freschezza.
LIVIO GALASSI
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